La microflora intestinale e un sistema complesso formato da una pluralità di nicchie ecologiche che ospitano una popolazione batterica formata da oltre 400 specie.

L’intestino, sterile alla nascita, viene successivamente colonizzato da una ricca popolazione di microorganismi. Il tipo di allattamento, al seno o artificiale, influenza la colonizzazione dell’intestino, in cui i neonati allattati con latte materno presentano una prevalenza di bifidobatteri, mentre quelli allattati con latte artificiale hanno una prevalenza di cocchi e batteroidi.

Successivamente con lo svezzamento si ha una progressiva diversificazione microbica, fino ad arrivare alla complessa e abbondante microflora che colonizza l’intestino adulto.

Le diverse centinaia di specie di microorganismi si sviluppano prevalentemente nell’intestino crasso (colon).

I microorganismi della flora intestinale possono essere distinti in:

  1. batteri ANAEROBI (possono vivere in assenza di ossigeno) come i clostridi, i batteroidi ed i bifidobatteri,
  2. batteri AEROBI (vivono necessariamente in presenza di ossigeno), quali gli enterobatteri, gli enterococchi, i lattobacilli e gli stafilococchi,
  3. miceti, fra cui annoveriamo i lieviti (organismi unicellulari) ed i funghi (organismi pluricellulari costituiti da masse di cellule filamentose chiamate ife),
  4. protozoi (organismi animali unicellulari).

Le feci di soggetti che utilizzano una dieta di tipo occidentale contengono 24×105 batteri/gr.  Circa 20 specie diverse rappresentano fino al 75% del numero totale di colonie. Tra queste gli anaerobi non sporigeni prevalgono sugli aerobi con un rapporto di circa 5000:1.

La distribuzione della microflora intestinale nei tratti del sistema gastrointestinale varia in base alla sede in funzione del microambiente realizzato dalla fisiologia del tratto gastrointestinale.

La conta microbica totale è particolarmente bassa nello stomaco e tende ad aumentare in senso oro-aborale sino a diventare particolarmente varia ed abbondante nel colon.

Il sistema immunitario intestinale e la sua flora possono essere considerati un vero e proprio organo a cui viene dato il nome di Microbiota  intestinale e il cui equilibrio e importante ai fini di un buono stato di salute.

La funzione principale del microbiota intestinale e quella di proteggere il suo ospite contro i patogeni:

  • partecipando all’assorbimento dei nutrienti della dieta;
  • metabolizzando i farmaci e alcune sostanze oncogene;
  • influenzando l’assorbimento e la distribuzione del tessuto adiposo;
  • contribuendo alla percezione del dolore nell’epitelio (anche cutaneo)
  • contribuendo all’accumulo di tessuto adiposo nel fegato.

Il microbiota è in grado di influenzare l’espressione di un’ampia gamma di geni dell’ospite, tanto da perturbarne le funzioni fisiologiche e provocare la manifestazione di malattie gravi e conclamate come la Sindrome del Colon Irritabile  e la colite da Clostridium Difficile.

Inoltre i batteri commensali possono influenzare l’espressione di geni che controllano e regolano la funzione del Sistema Nervoso Enterico (SNE) e sono in grado di influenzare le cellule enteroendocrine (EE) che secernono il triptofano (provocando la sindrome della stanchezza cronica).

A sua volta il cervello ha la capacità di influenzare il microbiota intestinale,  inducendo cambiamenti del tratto gastroenterico  che riguardano:

– la fisiologia,

– la funzione epiteliale,

– la produzione di muco,

– la funzione delle cellule EE

– la motilità delle pareti ntestibali

Il microbiota intestinale, attraverso l’attivazione di circuiti neuronali afferenti al cervello, attraverso l’attivazione di una risposta immunitaria mucosale e attraverso la produzione di metaboliti che influenzano direttamente il SNC, ha infine la capacita di influenzare le risposte del cervello allo stress , modificando:

– l’umore,

– le funzioni cognitive

– il comportamento alimentare.

Conoscere la composizione degli elementi di questo sistema complesso, la sua dinamica in relazione ai rapporti instaurati con l’organismo ospite ed i meccanismi con cui le diverse specie batteriche della microflora interagiscono tra loro e con l’ospite stesso, è un esigenza fondamentale della moderna Medicina PNEI, per comprendere ed affrontare la genesi di numerosi disturbi e patologie, correlate alla rottura dell’equilibrio tra flora simbionte ed organismo ospite.

Queste nuove, ma allo stesso tempo antiche conoscenze mettono in evidenza il comune ruolo dell’intestino in patologie apparentemente non collegate tra loro.

Fanno capire come ridurre l’infiammazione intestinale possa portare alla riduzione dei più disparati sintomi, in quanto si agisce sulla causa comune e non sui sintomi finali.

Diventa così importante lavorare  sull’intestino, non tanto attraverso l’azione dei farmaci assunti oralmente, ma, soprattutto attraverso e l’azione ad ampio spettro di agenti protettivi per  l’intestino, siano essi diete,  correzione degli stili di vita, o alimenti con specifiche azioni antinfiammatorie o disintossicanti  intestinali.

Un  colloquio con il proprio specialista Endocrinologo PNEI può migliorare le conoscenze sul Microbiota, chiarire dubbi e trovare la giusta collaborazione per  il benessere psico-fisico dell’intero organismo.

Dott.ssa Luisa Valle

(si ringrazia la dott.ssa G. Di Stefano per il materiale didattico condiviso)