Nell’anno 1985 moriva a Zurigo il dott. Hans Heinrich Reckeweg, singolare figura di medico le cui intuizioni medico-scientifiche hanno costituito un modo nuovo di concepire la malattia, di studiare il malato e di curare le patologie.
Il dott. Reckeweg ha elaborato e chiaramente esplicitato nei suoi testi una dottrina denominata “Omotossicologia “ (o Omeopatia anti-Omotossica), geniale, moderna e rispettosa evoluzione della Omeopatia del dott. Hahnemann (1755 – 1843), perfettamente in linea con i progressi scientifici dell’ultimo secolo e con le moderne conoscenze in ambito biochimico e neuro-immuno-endocrino.
L’Omotossicologia (letteralmente = studio dei fattori tossici per l’uomo) identifica nelle la causa a cui ricondurre etiologicamente tutte le malattie.
Qualunque organismo – secondo le osservazioni del dott. Reckeweg – è continuamente attraversato da una enorme quantità di tossine esogene (batteri, virus, tossine alimentari, fattori di inquinamento ambientale, cataboliti di farmaci di sintesi, stress ossidativi cellulari ..) ed endogene (prodotti intermedi dei diversi metabolismi, cataboliti finali, ecc …)
L’organismo risulta pertanto un sistema di flusso in equilibrio dinamico: se l’omotossina non è particolarmente virulenta e se i sistemi di drenaggio (emuntoriali) della matrice organica sono efficienti, essa attraversa l’organismo – sistema di flusso senza determinare alcuna interferenza nella sua omeostasi, che resterà pertanto in condizioni di equilibrio, cioè di salute.
Se viceversa, o perché la tossina è particolarmente aggressiva, o perché i sistemi di drenaggio emuntoriale non sono sufficienti, si determina una alterazione dell’equilibrio, che l’organismo, nella sua naturale tendenza verso il mantenimento o il ripristino della sua omeostasi, cercherà di compensare innescando meccanismi supplementari di tipo difensivo: la malattia.
“Le malattie sono l’espressione della lotta dell’organismo contro le tossine, al fine di neutralizzarle ed espellerle; ovvero sono l’espressione della lotta che l’organismo compie naturalmente per compensare i danni provocati irreversibilmente da esse”. ( dr. H.H. Reckeweg)
Si tratta quindi di una visione biologica del processo di guarigione, a metà strada tra la credenza omeopatica di Hahnemann, per cui “ la causa (evento dannoso) è niente, il terreno (organismo) è tutto” e l’accanimento di Pasteur (1822- 1895) per una guerra cieca e senza esclusione di colpi al “microbo” come unica causa patologica dei danni organici.
“Con lo studio e l’utilizzo dei farmaci omotossicologici si vuole stimolare la capacità di auto-guarigione del paziente, attraverso il ripristino delle sue capacità metaboliche, enzimatiche, immunologiche, emuntoriali, giungendo così alla definitiva eliminazione del carico tossico responsabile del quadro morboso, cioè alla vera guarigione” afferma il prof. Ivo Bianchi, medico italiano tra i maggiori studiosi ed utilizzatori della Omotossicologia, nell’ambito della Medicina Integrata.
La grande capacità di sistematizzazione portò il dott. Reckeweg a concepire un quadro sinottico (attualmente denominato TAVOLA delle OMOTOSSICOSI) all’interno del quale classificare tutte le diverse patologie, suddivise a seconda della entità della aggressione e della integrità del sistema difensivo autologo, in quadri clinici differenti.
Nella TAVOLA vengono rappresentati i vari gradi di reattività attraverso i quali l’organismo cerca di mantenere o ripristinare la propria omeostasi, cioè il proprio equilibrio come stato di salute.
Ogni fase patologica rappresenta l’espressione delle capacità reattive (cioè infiammatorie) del’organismo, e l’espressione di altrettanti tipi di equilibrio di flusso raggiunti dall’organismo per conservare la propria omeostasi “ristretta”.
Osservando l’immagine della TAVOLA possiamo distinguere sei fasi di crescente gravità patologica e prognostica. Distinguiamo infatti
- due fasi UMORALI (fase di escrezione e fase di reazione) che rappresentano situazioni cliniche la cui prognosi è favorevole, in quanto espressioni di una buona reattività.
- due fasi della SOSTANZA FONDAMENTALE ( fase di deposito e fase di impregnazione), situazioni patologiche in cui il carico omotossinico è localizzato dapprima a livello della matrice connettivale e poi, saturata questa, a livello di intossicazione cellulare.
- Due fasi CELLULARI ( fase di degenerazione e fase di de differenziazione) che rappresentano situazioni patologiche in cui la prognosi non è più favorevole, a causa della scarsa reattività tipica delle alterazioni lesionali degli organi intracellulari.
A seconda della fase di inquadramento nella TAVOLA delle OMOTOSSICOSI, il medico esperto potrà orientare le proprie scelte terapeutiche per disintossicare l’organismo e riparare i danni causati dalle tossine, intervenendo sulle reazioni enzimatiche e sul sistema immunitario e rispettando l’identità individuale del paziente.
La farmacologia omotossicologia si avvale di una serie di rimedi che rappresentano l’attualizzazione omeopatica della Immunologia e della Biochimica e sono anche alla base della recente Low Dose Therapy, la Medicina Fisiologica di Regolazione.